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“Qual è il “punctum” d’ogni racconto che voglia restituire l’eros, di più, il sesso? Ammesso che sia questo (ossia il sesso, l’eros, la Carne) il centro assoluto della narrazione di Elena Bibolotti? Semplice, si tratta dell’attesa, volendo potremmo perfino consegnarla alla maiuscola. Così: l’Attesa, punto. Come dispositivo emozionale, in grado di conquistare il respiro e l’attenzione di chi legge.

L’Attenzione, sia chiaro, consiste tutta nel talento posseduto da parte di chi scrive, nel nostro caso proprio la Bibolotti, scendendo nel dettaglio: nella sua capacità di trasformare le cose, gli arredi, i soprammobili, perfino le sale e i corridoi di questa nostra attesa, nel corpo stesso del racconto che muove verso il disvelamento di un “oggetto del desiderio”. (...) L’assertività del linguaggio, la descrizione, perfino la sua prosaicità sospesa, contribuiscono a mettere in moto la dinamo dell’attenzione, dove l’Attesa ancora una volta compie il suo miracolo: non fa distogliere le pupille dal rigo. (...) Alla fine, la Bibolotti, ci ha portati in salvo oltre il genere. Oltre tutti i generi. E di questo noi la ringraziamo. La letteratura erotica non esiste, c’è soltanto la parola”.

(Fulvio Abbate, dalla Prefazione di Pioggia Dorata)

PIOGGIA DORATA
 
"Quando il sesso è strumento di dominio"
Nei racconti Elena Bibolotti indaga i naufragi del rapporto con il diverso da sè
 
di Filippo La Porta
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Di cosa parliamo quando parliamo di sesso? I racconti di Elena Bibolotti, imprenditrice nel web e nella didattica musicale, “Pioggia dorata” (Giazira scritture, prefazione di Fulvio Abbate), mostrano quanto il sesso possa essere ancora uno strumento conoscitivo fondamentale. Già a partire dal titolo mettono in scena una galleria di ritratti (soprattutto di donne) e un variegato repertorio di perversioni sessuali, con una descrizione insolitamente precisa, iperrealistica – e dunque straniata – degli organi sessuali.
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“Pioggia dorata” di Elena Bibolotti
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Per lo scrittore francese Donatien-Alphonse-François de Sade gli atti devianti, siano essi criminali o sessuali, sono naturali e, per provarlo, impiega quasi tutta la vita per descrivere nelle sue opere gli atti erotici spinti fino all’estremo della crudeltà. E proprio dal suo nome la psichiatria ha derivato il termine sadismocon cui designare la forma di perversione in cui il piacere sessuale si raggiunge infliggendo dolore. Un dolore che in Pioggia dorata. Sei storie amare di Elena Bibolotti (Giazira scritture, 2015, pp. 196, euro 14) è quasi tutto psicologico.
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PIOGGIA DORATA
 
La letteratura di Elena Bibolotti: un’evasione dall’ordinario
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“Pioggia dorata” è il nuovo libro di Elena Bibolotti. Sei storie amare in cui ogni personaggio scopre e riflette sulla propria fragilità, o più semplicemente sulla propria solitudine, una condizione “democratica” che può colpire chiunque, la scrittrice riesce a sublimarla attraverso una pratica un po’ insolita e senz’altro liberatoria. quella della così detta pioggia dorata, il filo conduttore delle sei storie narrate.
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PIOGGIA DORATA
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Sei storie d'amare
di 
Giovanni Choukardarian
Con una scrittura che è insieme veloce ed esatta, l’autrice inventa personaggi memorabili (il migliore di tutti, occorre dirlo, è il culo di Marisa, che intitola il quarto racconto. Oltre all’oggetto in causa, quelle 35 pagine drammatiche buffe sarcastiche meriterebbero l’inserimento nei due volumi della Pléiade sulla letteratura libertina francese del XVII secolo) e inventa vicende nelle quali a taluno capiterà riconoscersi; laddove altri, che sono forse i più, rimpiangeranno di non averle mai vissute.
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PIOGGIA DORATA
di David Frati 
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Sono solo i primi due racconti (di sei) di questa antologia – misteriosa la dedica in esergo a David Cameron – di storie che in qualche modo ruotano attorno al pissing, la pratica sessuale estrema che consiste nell’urinare sul partner o nel contemplare l’atto della minzione. Sei “storie amare”, come recita il sottotitolo: amare perché intrise di dolori, rancori, vendette e miserie ma anche amare come il sapore dell’urina. 
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PIOGGIA DORATA
di Antonio Russo de Vivo
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Pioggia dorata, pissing o urofilia. I tre termini appaiono, nelle ricerche sul web, legati, eppure quanta differenza: si va da Danae alla parafilia, dal mito alla malattia, passando per l’anglicismo che fa tanto pop. Parliamo della pratica sessuale per cui un partner urina sull’altro e l’altro si eccita e talvolta beve. È giusto partire da qui, dal titolo, perché Pioggia dorata di Elena Bibolotti è un libro in cui c’è molto sesso e di tutto questo sesso l’autrice ne scrive senza limiti, disturbando chi è facile a disturbarsi, eccitando chi ha piacere a eccitarsi, piacendo a chi apprezza la nuda verità.
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PIOGGIA DORATA
di Stefano Solventi
 
Voglia di racconti, che ho deciso di introdurre con regolarità nella mia “dieta”, a dispetto del diffuso ostracismo.
E se poi sono racconti erotici? Sì, grazie, perché no? Cosa significa, poi, erotico? È il terreno su cui il racconto decide di giocare, ma a fare la differenza – la sostanza – è come sempre la qualità narrativa.
La Bibolotti sceglie di tendere un filo giallo paglierino tra questi sei racconti che, disimpegnandosi tra vari gradi di perversione sessuale (più quotidiana di quanto siamo forse disposti ad ammettere), mettono in scena personaggi, situazioni, vicende, insomma vite capaci di tirarti dal loro lato del marciapiede, procedendo per ossessioni, vizi, rimpianti, producendo uno spaccato franco e impietoso dello spaesamento (emotivo, sentimentale) contemporaneo.
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PIOGGIA DORATA
Un'intervista con Elena Bibolotti
di Giulietta Iannone
 
Non ho mai visto mia madre senza un libro tra le mani. I miei si rifiutavano di comprarmi giocattoli che limitassero la mia fantasia, e così fabbricavo la casa per le mie Barbie con i libri, che erano un po’ ovunque. Dopo “Piccole donne” sono passata a “Cime tempestose”, e non mi sono più fermata. Ho amato la letteratura del ‘700, de Laclos, Voltaire, Diderot, di conseguenza De Sade, che leggevo di nascosto dai miei che giustamente non mi ritenevano in grado di capirlo. Credo che questi autori mi abbiano fortemente influenzata, sia nella scrittura sia nella mia condotta esistenziale. 
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